Papa + Ferrara - Petrolio = Medioevo
Venerdì scorso alle 18:20 proiettavano a Newcastle, UK, A Crude Awakening: the oil crash di Basil Gelpke e Ray McCormack. Documentario sull'urgenza di trovare delle alternative valide al petrolio: non solo inquina ma inizia anche a scarseggiare. La cosa che mi ha colpito di più non è tanto l'argomento, a cui ormai ci stiamo abituando come ai ghiacciai dell'Antartide che si sciolgono come gelati sotti il sole d'Agosto e le autobombe in Iraq che scoppiano come botti a capod'anno: fatti da TG a cui ci siamo rassegnati e che in fondo non li consideriamo eventi nel nostro piccolo microcosmo quotidiano. No. La cosa che mi ha colpito di più è stata che in sala l'età media era sopra i cinquant'anni. Di giovani saremmo stati in 4 (su una trentina). Ma porco tricheco abbuffato di gnocchi fritti (scusate lo sfogo) ma se tra vent'anni finisce il petrolio (o comunque scarseggia) quelli che subiranno le conseguenze saremo noi e non i pensionati d'oggi. Ce ne vogliamo interessare almeno un poco oppure aspettiamo di toccare il fondo del pozzo di petrolio? Sembra che siano più preoccupata la gioventù di ieri che noi! Cuore di mamma o superficialità nostra?
Cari lettori, potrete obbiettare che in effetti le 18:20 (anche se in realtà è poi iniziato con 20 minuti di ritardo per tentare di riempire la piccola sala del cinema indipendente) è un orario un pò scomodo. Questo film lo hanno proiettato due volte: una alla proiezione apposta per pensionati con lo sconto 2x1 alle 11 di mattino e l'altro in tardo pomeriggio. Ma il tardo pomeriggio nel Regno Unito è un pò come la nostra prima serata: in un paese dove si finisce di lavorare alle 17, i pub si riempiono come scatollete di sardine dalle 16:59 e la cena è alle 18; un cinema alle 18:40 ci rientra a scoppio e per la cena il cinema è equipaggiato con un ottimo (per gli standards locali) caffè che fa anche piatti caldi che si possono portare in sala!
Iniziamo a pensare ad alternative valide e fattibili chiedendo ai nostri governi - ad avercene uno - di agire e discutere (ne sarà capace la nostra classe politica?) su questioni importanti e attuali invece di sprecare energie nel tentare di retrocedere al medioevo mettendo in pericolo diritti acquisiti negli anni settanta perchè tanto grazie allo scarso petrolio se non agiamo retrocediamo!
Che altro dirvi, se vi capita andate a vederlo che gli addendi alla sinistra dell'equazione del titolo li abbiamo tutti...
Life after the oil crash
Cari lettori, potrete obbiettare che in effetti le 18:20 (anche se in realtà è poi iniziato con 20 minuti di ritardo per tentare di riempire la piccola sala del cinema indipendente) è un orario un pò scomodo. Questo film lo hanno proiettato due volte: una alla proiezione apposta per pensionati con lo sconto 2x1 alle 11 di mattino e l'altro in tardo pomeriggio. Ma il tardo pomeriggio nel Regno Unito è un pò come la nostra prima serata: in un paese dove si finisce di lavorare alle 17, i pub si riempiono come scatollete di sardine dalle 16:59 e la cena è alle 18; un cinema alle 18:40 ci rientra a scoppio e per la cena il cinema è equipaggiato con un ottimo (per gli standards locali) caffè che fa anche piatti caldi che si possono portare in sala!
Iniziamo a pensare ad alternative valide e fattibili chiedendo ai nostri governi - ad avercene uno - di agire e discutere (ne sarà capace la nostra classe politica?) su questioni importanti e attuali invece di sprecare energie nel tentare di retrocedere al medioevo mettendo in pericolo diritti acquisiti negli anni settanta perchè tanto grazie allo scarso petrolio se non agiamo retrocediamo!
Che altro dirvi, se vi capita andate a vederlo che gli addendi alla sinistra dell'equazione del titolo li abbiamo tutti...
Life after the oil crash
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