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mercoledì 9 gennaio 2008

Salviamo la pigrizia!

"Non vorrai mica oziare! Ci sono molte cose che potresti fare come per esempio andare a vedere una mostra!" Ebbene, fino al 6 Gennaio a Bogotà in Colombia uno poteva andare a visitare la mostra "Estudias o trabajas" all'interno della quale c'era un'iniziativa per far recuperare i valori perduti della pigrizia. In questa installazione c'erano amache , cuscini e letti dove i visitatori potevano oziare! Se vogliono possono anche portarsi da casa lo smalto per leunghie, il vino, lavoro a maglia, film o quello che vogliono per poter oziare bene.
"L'idea è quella di spingere la gente durante le vacanze a pensare alla pigrizia e al suo opposto, il lavoro estremo, e forse di giungere a una qualche conclusione equilibrata. [...] Vorremmo che la gente pensasse alle implicazioni sociali di una pennichella, dello stare semplicemente senza far niente e del perdere tempo. Vogliamo che ognuno s'interroghi su questo", spiega Marcela Arrieta, la curatrice della mostra.
Ozio e pigrizia oggi hanno connotazioni decisamente negative ma otium in latino significa la riflessione, la lettura, l'ascolto della musica, ma anche con l'assenza di attività, il dolce far niente. Tutte cose che purtroppo sono sempre più inconcepibili ed incompatibili in giornate sempre più frenetiche.
Non è un caso che i più entusiasti di questa iniziativa, spiega Arrieta, sono stati i bambini: loro riescono a vivere davvero l'ozio in modo creativo, magari semplicemente disponendo i cuscini in modo diverso. E, soprattutto, danno il medesimo valore all'attività e il riposo: la pigrizia per loro non ha alcuna connotazione negativa.

La Repubblica

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