
Alcuni studenti olandesi hanno trovato un modo per evadere le tasse sugli alcolici e per poterli vendere ai minori in modo legale. Hanno una polvere che se ci si aggiuge l'acqua diventa una bibita verdognola che sa di limone ed ha una concentrazione alcolica del 3%. Idea geniale ma dalla descirzione la bevanda sembra proprio schifosa. Sicuramente nei paesi dove l'alcol è vietato ai minori, il fatto che è in polvere viene classificato come additivo e non come alcolico. Meglio un cocktail analcolico che una cosa pseudo alcolica verdognola e annacquata!
Reuters

Una 52enne tedesca al centro di Dusseldorf n cerca di parcheggio. Cerca-che-ti-ricerca ma ad un certo punto adocchia una parcheggio sotterraneo e vira la sua Volkswagen Beetle verso l'ingresso del meraviglioso parecheggio... peccato che era l'ingersso di una stazione metropolitana! Infatti dopo cinque gradini di scala mobile la sua ricerca di parcheggio è terminata!
Reuters

"La reclusione dei condannati non ci ha mai restituito nulla, non è mai stata di consolazione, Contano di più le sentenza, l'impegno dello Stato a cercare la verità, a dare giustizia. A casa abbiamo sempre provato fastidio quando ci veniva chiesto di dare o meno il via libera a una scarcerazione o a una grazie, perchè rifiutiamo questa idea medievale che i parenti di una vittima decidano della sorte di chi è ritenuto colpevole, Ci sono i codici, le leggi, i tribunali, il Parlamento, spetta a loro la responsabilità di decidere, Non sono questioni private, La giustizia compete allo Stato, non alle famiglie."
Queste sono le parole del figlio del Commissario Luigi Calabresi, ucciso da Lotta Continua durante gli anni di piombo.
Calabresi, Mario. Spingendo la notte più in là. Mondadori 2007.

Penso che qualsiasi studente ha scritto dei bigliettini ai propri compagni durante le ore di lezioni, ma ad Ajacco in Corsica una ragazzina ha scritto all'amica 'io salto stasera, tu non sei capace'. Poi verso le 19 e 30 mentre erano a casa propria con i loro genitori si sono sentite per telefono e hanno deciso di accettare al sfida: si sono lanciate dalla finestra. Una abitava al 2 piano mentre l'altra al terzo. Sono vive per miracolo queste adolescenti di 14 e 15 anni. Sempre più siti internet e blog incitano gli adolescenti al suicido e meglio se di massa. La normale ribellione adolescenziale si è tramutata in questi gesti di sfida per far vedere che uno è capace? Che uno è superiore all'attaccamento alla vita? E' solo idiota.
Però la colpa non è solo dei poveri adolescenti. In generale il rispetto per la vita sembra essere sparito, tranne che quando i cattolici se ne fanno bandiera dicendo che la vita va rispettata e quindi non si dovrebbe ne abortire ne sia mai toccare un embrione! Piuttosto non sarebbe il caso di focalizzarsi sulla mancanza di rispetto della Vita (e della morte) dove manca veramente? Sul sito internet della Repubblica di oggi ci sono le seguenti notizie, oltre che questa delle ragazzine che si sfidano al suicidio: In Australia muore il padre di una concorrente del Grande Fratello e non glielo dicono; negli USA i cimiteri si trasformano in luna park per coprire le spese di gestione.
Queste tre notizie sono campanelli (cannoni direi) di allarme! Il fratello della concorrente del reality Australiano scrive: "neppure papà avrebbe voluto mettere in forse le chance di Emma di sfondare, ed è stato lui a non volerglielo far sapere". C'è talmente tanto rispetto verso la morte e il proprio padre che uno per un anno di fama televisiva e un pugno di dollari non si può mettere in forse la vittoria in un programma televisivo di quinto ordine. Morale di questa notizia: la fama televisiva e i soldi sono il valore più importante della società. Bella società!
Negli USA per far fluire un po’ di monete molti cimiteri hanno iniziato ad organizzare vere e proprie feste con tanto di brunch, sfilate e orchestre oltre che dei tour all inclusive (che poi all inclusive, di che?). Altra mancanza di rispetto verso i morti, i cimiteri dovrebbero essere dei luoghi tranquilli di pace e quiete (quello anglo-sassone di Roma, dove è sepolto fra gli altri Gramsci e Keats, ne è il perfetto esempio immerso nel verde con i gatti che si aggirano per le lapidi ma c'è una tranquillità assoluta). Il luogo dove riposano i morti andrebbe rispettato non tanto per i defunti ma per rispetto verso la morte stessa e quindi verso la vita. Un luogo dove chi ha dei cari può andare a cercare conforto. Non penso che sia giusto trasformali in una Disneyland.
Questa superficialità ad affrontare la morte, che poi e forse al paura più grande degli esseri umani, nel renderla un divertimento una cosa secondaria qui a sminuirla a rinnegarla nel modo peggiore: ma proprio ora che stavo vincendo doveva morire... distorce la percezione degli adolescenti di che cos'è la morte e quindi del valore che ha la vita come tale. Dato che la morte viene vista come un gioco e non una cosa cosi tragica perchè non sfidarsi e far vedere quanto si è fighi a saltare da un balcone!

Secondo alcuni ricercatori argentini il viagra potrebbe aiutare a ripristinare un ritmo circadiano. Hanno causato il jet-lag ai criceti e hanno visto che quelli trattati con il viagra si riprendevano dal fuso orario il 50% più velocemente che i roditori non trattati. Hanno dovuto però trattare gli animali con una dose intermedia per evitare effetti collaterali, ma hanno visto che anche questo dosaggio ridotto ha un ruolo nel regolare il ciclo circadiano.
E' emerso, però, che la pasticca blu è in grado di ripristinare l'orologio interno solo per chi viaggia verso est, quindi quando viene anticipato il giorno, e non chi va verso occidente!
Reuters

Nel Milione Marco Polo narra che nella provincia di Zardandan:
"Quando una donna ha partorito, lavano e avvolgono in tessuti il neonato, ed il marito si mette a letto al posto della moglie tenendo il bambino con sé e per avere cura di lui rimane a letto per quaranta giorni alzandosi solo se è necessario. Tutti gli amici e i parenti vengono a trovarlo, restano con lui e gli fanno festa. I mariti fanno così perchè dicono che la donna ha molto faticato a portare il bambino nel ventre e non deve più faticare per quaranta giorni. Sicché la donna che ha partorito si alza da letto fa tutte le faccende di casa e serve il suo signore a letto."

In un'intervista di ragazze di terza liceo alla domanda: 'mi piacerebbe tantissimo...' hanno risposto: attrice, la cantante, essere famosa o andare in TV. La cosa strana è che queste sono risposte tipiche di bambini delle elementari e non ragazzi che fra due anni saranno all'università, o meglio da Maria de Filippi a questo punto. Solo unamvoleva "fare medicina per poi poter fare infermeria. Tenera ma ha un po’ le idee confuse! Mentre quella che apparentemente era la più sfigata, un po più rotondetta, non vestita 'alla moda' era l'unica che ha dato una risposta da dicasettenne: ha detto che le piacerebbe fare la psicologa perchè le piace ascoltare le persone ma "non per farmi gli affari loro" ma bensì perchè pensa che possa aiutae loro e perchè le viene bene ascoltare gli altri.
La cosa che mi ha più colpito però è che parecchie, hanno anche aggiunto che le piacerebbe tornare ad essere piccole. La cosa curiosa è che normalmente durante la difficile fase adolescenziale uno non vuole tornare bambino ma piuttosto essere adulto. La risposta si fa ancora più interessante se uno considera il fatto che le bambine di oggi sempre più spesso si comportano da grandi- nel modo di parlare, di vestirsi e anche di relazionarsi.
Mi ha stupito vedere queste ragazze intervistate dire di voler tornare bambine quando poi le bambine che si incontrano sull'autobus di 12-14 anni urlano all'autista 'apri le porte che poi te la do’!'
Il saltare la fase di bambino a fare cose da bambino a comportarti da bambino rende l'adolescenza ancora più difficile di quella che è!
Sarà il gap generazionale ma ai miei tempi quando uno aveva 16-17 anni voleva crescere, essere adulto, e non tornare bambino/a.

Navigando su altri blog ho visto che alcuni hanno uno spazio dove i lettori scrivono l'elenco di 5 libri 'della loro' vita e per ogni titolo ci scrivono, addirittura l'incipit. Ora anche questo blog ha questo spazio. Sapendo però che, ahimè, ha dei lettori un po' timidi e un po' pigri resterà uno spazio poco affollato.

In cima alla classifica dei siti web ci sono siti come youtube, twitter, per non parlare poi dei blog che crescono come funghi. Insomma dalle semplici chat che c'erano un po’ di tempo fa ora il social networking ha decisamente preso una piega diversa, Ora vanno le pagine web dove ogni uno può raccontare (per sms, video, o testo) a un popolo di sconosciuti le proprie storie, idee, riflessioni o semplicemente cosa ha mangiato per colazione. Ma con l'aggiunta che i post restano nel ciberspazio.
Spesso si dice che si parla (e ci si ascolta) sempre meno con le persone, forse è vero e la diminuzione di comunicazione ha portato ad un aumento inversamente proporzionale all'apparsa e alla frequentazione dei siti di social networking.
Le persone si sentono parte di una massa di gente che va e viene ed ha l'esigenza di essere qualcuno, di lasciare una traccia e oggi tende a farlo inviando via MMS le immagini delle proprie vacanze in tempo reale a un sito cosi che tutti possono vederle e dare consigli, fare domande, o semplicemente invidiarlo perchè invece sono a lavoro! Mandano SMS con aggiornamenti frequenti delle proprie giornate. I diari che prima si tenevano chiusi in un cassetto con tanto di lucchetto (erano segreti no?) ora vengono messi sui blog (Web Log) perchè tutti li possano leggere e c'è una sorta di compiacimento se le visite sono numerose.
C'è una solitudine dilagante, non si riesce ad aprirsi fino in fondo con persone che si conoscono. Per paura del confronto? Mancanza di fiducia? Mancanza di tempo? Allora ci si nasconde dietro una maschera, dietro un avatar su secondlife o per vivere la propria vita oppure per viverla come si avrebbe voluto ma per qualche motivo non è la vita che si ha. Gli avatar permettono di costruire un personaggio, non si deve mettere a nudo i propri sentimenti.
Comunque l'importante è relazionarsi che sia tramite secondlife, twitter, via youtube e i blog (grazie all'opzione commenti)!
Sarò out ma preferisco interagire con le persone carne e ossa piuttosto che via 0 ed 1 anche se semplifica tutto!

Nel 2001 all'interno del programma della Dandini, L'ottavo nano, c'era uno sketch sulle fiction televisive. Questa gag consisteva in un confronto fra il Padre Pio di Mediaset e quello della Rai. Quello dell'emittente privata essendo più ricca aveva anche le stigmate mentre quello della TV pubblica il venerdì si levava il saio e diventava il Maresciallo Rocca.
Ovviamente è scoppiata la polemica dicendo che questo sketch era blasfemo perchè ridicolizzava la figura mistica di Padre Pio. Era evidente che la gag non prendesse in giro Pdre Pio bensì le innumerevoli, e spesso scadenti, fiction a sfondo religioso che passano su tutti i canali televisivi.
Fatto sta che questo sketch non si riesce a recuperare ne sul portale multimediale della rai ne sulla techa rai e stranamente neanche su youtube.
Almeno li c'è la prima e unica puntata del programma satirico Rai8t di Sabina Guzzanti. Che ovviamente è stato censurato dopo una puntata trasmessa su Rai Tre in piena sabato notte!