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martedì 13 febbraio 2007

DICO: lasciaci in PACS!


I fisici non sono ancora riusciti a farci tornare indietro nel tempo… Ratzinger et al. ci stanno riuscendo! Si stanno impegnando per farci tornare al medioevo.
Il Cardinale Ruini sta preparando una nota Cei, un documento vincolante (tipico di ere ormai remote e sconosciute a noi giovani). Ricordiamo i tempi in cui la Cei pretendeva di indicare ai cattolici come votare…una situazione simile. Secondo il presidente del Cei sui Dico potrà essere utile che più avanti la Chiesa si esprima in modo impegnativo (minaccie di scomunica?) per coloro che seguono il suo insegnamento (politici?) e chiarificatore per tutti”... meno male che c’è qualcuno che mi dice come pensare…

Benedetto XVI denuncia i legislatori che non ubbidiscono alla legge divina. Ha aggiunto che non si devono trasformare in diritti quelli che sono interessi privati o che stridono con la legge naturale; la famiglia ha la sua stabilità per l’ordinamento divino. Il bene sia dei coniugi che della società non dipende dall’arbitrio. Nessuna legge può sovvertire la norma del Creatore sena rendere precario il futuro della società con leggi in netto contrasto con il diritto naturale.
Deduco che il Pastore tedesco non abbia letto la Costituzione Italiana.
L’articolo 1 dice
“L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
La sovranità dunque, caro Ratzinger, appartiene al POPOLO e non al CLERO, le leggi vengono fatte dai legislatori ELETTI da noi comuni mortali maggiorenni di cittadinanza italiana, e non dal capo della religione (NON ufficiale perchè non esiste) o da Dio.
Passiamo ora all’articolo 7:
“Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale. “
Mi sembra che sia un articolo chiaro… tu fai quello che vuoi a casa tua io faccio cio che voglio a casa mia… abbiamo DUE case diverse… come dire Non conviviamo e quindi non possiamo fare un Dico.

In altre parole, essendo l’Italia uno stato laico, la legge divina non ha spazio nella nostra costituzione. Ritira la tua denuncia! Per il fatto che non si debbano trasformare in diritti gli interessi privati o che stridono con la legge naturale: la legge non deve tutelare gli individui, e quindi anche alcuni interessi legittimi e inoffensivi?

Per tutta questa agitazione sul potere dei DICO di rovinare i valori della famiglia basta una tazza di camomilla! La convivenza già esiste e la proposta di legge in discussione è una conseguenza di questo fenomeno e non il contrario come si sono convinti al Vaticano. I valori tanto chiamati in causa credo che sono valori fondamentali che vanno oltre il modo in cui una coppia decide di validare la propria unione (in chiesa, in comune o con i DICO).

La posizione sui PACS è un esempio di fondamentalismo oltre che una mancata accettazione delle idee e credenze diverse dalle proprie. La legge Pollastrelli-Bindi non obbliga tutti a dover fare ciò che DICOno ma tutela coloro che ci credono, che comunque non si sposerebbero in chiesa, e già ora convivono (eretici da mettere al rogo). Caro Pastore Tedesco i tuoi agnellini sono liberi di scegliere di non usufruire di questi diritti ma lascia che il gregge del tuo vicino pascoli in pace nelle sue praterie e non farli arrosto con le patate solo perché non si sono sposati in chiesa!

La Repubblica 13 febbraio 2007

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cari ragazzi,
sono assolutamente d'accordo con la vostra invettiva contro l'oscurantismo che va in onda su Radio Vaticano in questi giorni...io però vedo la cosa secondo una prospettiva leggermente diversa: il Vaticano, il Papa e la Cei possono dire qualsiasi cosa vogliono (e anzi, mi sembrerebbe assurdo il contrario: sono delle guide spirituali!)...il problema è che questo diventa ingerenza e fondamentalismo, per i quali non c'è posto in una democrazia, quando NOI DIAMO A QUESTE PAROLE ANCHE LA MINIMA IMPORTANZA; ISTITUZIONALE E MEDIATICA. Se la smettessimo anche solo di considerare questi comunicati come una notizia e di rispondere a tono a delle minacce che non dovrebbero neanche sfiorarci, allora forse ridimensioneremmo il tutto e la nostra democrazia avrebbe uno scoppio di salute civile!
Mattia

Anonimo ha detto...

"No ai Pacs, no all'eutanasia, no ai funerali religiosi per Welbi..." Ruini: cuore di Teflon!

http://www.broderie.it/

Anonimo ha detto...

Certo l'argomento è stimolante e molto dibattuto. Almeno dalla breccia di porta Pia in poi.Naturalmetne condivido in pieno le osservazioni preoccupate che avete scritto. L'unica cosa che mi fa ben sperare è che la Chiesa, anche se vorrebbe apparire monolitica, nei fatti non lo è. Esistono correnti più progressiste che da un po' si battono dall'interno per promuover visioni (almeno sui temi non dottrinali) più "moderne". E' stato così anni or sono per la Teologia della Liberazione e continua anche oggi. A Pavia ne abbiamo un piccolo esempio con la presa di posizione di mons. Giudici in favore della regolamentazione delle unioni di fatto coi DiCo. Ma non solo. Uno degli "sponsor" istituzionali delle correnti progressiste sudamericane, il card. Claudio Hummes, francescano, è stato recentemente creato Prefetto della congregazione per il Clero e per lo stesso Ruini tira aria di sostituzione, anche per limiti di età, con l'arcivescovo di Genova, mons. Angelo Bagnasco. Insomma qualcosa si sta muovendo e forse nei Sacri Palazzi si comincia a pensare che con le posizioni superate si rischia di perdere consenso, potere e le nuove sfide: l'Asia, l'America Latina e l'Africa. In fondo se il buon Ratzinger, in gioventù uno dei più brillanti teologi progressisti al Concilio Vaticano II, è diventato questo Benedetto XVI, forse c'è speranza anche per altri cambiamenti radicali.. ;)

enrico