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martedì 3 aprile 2007

Si, ne vale la pena!


L'ameba ed il paramecio sono potenzialmente immortali... per il Volvox, invece, la morte sembra essere inevitabile come per il topo o per l'uomo. Il Volvox deve morire, come dimostrato da Leeuwenhoek, dal momento che, una volta avuta la sua prole, non è più necessario. Quando è giunta la sua ora, si adagia tranquillo sul fondo e raggiunge i suoi antenati. Come scrisse una volta Henger, zoologo della John Hopkins: "Questo è il primo avvento di morte naturale inevitabile nel regno animale, e tutto a causa del sesso. "E si chiese "Ne vale la pena?"

Gli organismi unicellulari che si riproducono per semplice divisione cellulare, come le amebe e i parameci di cui parla Krutch, sono potenzialmente immortali. L'ameba che oggi si vede al microscopio non ha antenati morti. Quando l'ameba si divide, nessuna delle due cellule risultanti può essere considerata un antenato o un discentende; esse sono sorelle. Un'ameba pò morire solo se viene mangiata o per un accidente fatale; quando ciò accade la cellula morta non lascia progenie.

Quindi la scelta è il sesso o l'immortalità.

Krutch, J.W. 1956 The Great Chain of Life Houghton Mifflin, Boston. 28-29

1 commento:

Anonimo ha detto...

è davvero interessante!!
Lo dirò al prof di scienze!!

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